Autori

Gli autori della Giostra di Dante sono:

JONATHAN MACINI

Jonathan Macini nasce a Bagno a Ripoli, provincia di Firenze, il 22 maggio del 1972. Appassionato di horror e fantascienza fin da ragazzo, inizia a scrivere poesie e soggetti per racconti e romanzi già dall’età di quindici anni. I suoi interessi per i lavori di H.P. Lovecraft lo portano ad avvicinarsi al gioco di ruolo, nell’affascinante scenario di Call of Chtulhu. Nel 1995, durante un lungo soggiorno in Inghilterra, produce una serie di racconti di chiaro stampo Lovecraftiano, con accattivanti reminescenze pulp. Il protagonista  di queste storie è un detective dell’occulto di nome Sebastian Claw… continua…

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JACK LOMBROSO

Vecchio pionere degli anni ‘70 redivivo.

Jack Lombroso nasce il 25 dicembre del 1948. Non è un Natale come gli altri. Perché quando nasce un personaggio del genere, non esistono giorni sacri, cerimonie religiose e profumi d’incenso. Esiste solo il dolore di una donna dilaniata dalle doglie, e le urla di una creatura che non ha mai chiesto di venire alla luce.
Non so se la descrizione può calzare. Non so niente di Jack. Può darsi che non esista nemmeno. So solo che da qualche giorno mi arrivano dei manoscritti firmati a suo nome. Sono fogliacci scritti a macchina oppure a mano, alcuni sgualciti, altri sporchi (e potrei facilmente intuire da dove provengono quelle piccole macchie rosse). Su di se ha rivelato poco o niente. Il suo nome (sicuramente falso, come falsa sarà la sua data di nascita), e un paio di indicazioni riguardo a certi lavori pubblicati negli anni ’70, riviste underground, movimenti sperimentali, sottoculture sfuggenti dilaniate dai fumi dell’LSD. Insieme alle pagine ha aggiunto la sua foto. Una scheda segnaletica.
Uno scherzo di dubbio gusto, o la migliore rappresentazione di se stesso?

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GANO

Volete un dannato profilo… volete sapere chi sono?
Io sono Gano, poeta ubriacone; scrivo col cazzo e lo prendo irrimediabilmente nell’ano. Mi trovate al bar, o sul vialone in buona compagnia. La disoccupazione paga poco, ma qualcosa si rimedia sempre. Uomini, donne, travestiti… che importa! Quando ho il fuoco in corpo non mi faccio molti problemi.
Scrivo poesie da quando avevo otto anni, da quello schifoso giorno in cui mio padre, vecchia spugna, mi prese a legnate lasciandomi svenuto in camera mia. Quando rinvenni non mi misi a piangere. No. Invece afferrai la penna e scrissi:

Padre boia
Elargisci dolore
Credendoti dio…
Che tu muoia
Io non prego
Ma son certo
Così sarà.

Ed infatti un paio di anni dopo il cancro se lo portò via. Bravo stronzo, pensai io, mentre lo calavano nella fossa. Neanche una lacrima si meritava…
Per adesso può bastare. Se mi va bene vi dirò di più, ma ora ho troppa sete per continuare a scrivere queste stronzate. Vi lascio con una mia massima. Andatevela a leggere… potrebbe tornarvi utile.
Buonanotte!

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AERIBELLA LASTELLE

Potrei parlare di me, ma vi annoierei. Perché la mia vita è uno splendido omaggio alla signora Noia. Le giornate lente passate sul divano a sognare, le notti troppo lunghe, anche d’estate, le auto in corsa sulle strade deserte, ed io che le osservo rapita dalla finestra di camera mia. Le passeggiate nel parco, quelle della domenica tra i negozi chiusi del centro, il vecchio giradischi che suona il solito pezzo di Houses of the Holy, il ragazzo del pizza taxi che suona alla porta e ci prova, le chatroom anonime che trascinano le serate, la TV spenta. Questo è il mio mondo.
Ah, dimenticavo i miei libri, porte su altri universi. Cento, mille, un milione di mondi possibili.
È una serata calda. Pantaloncini e maglietta possono bastare. Alla pagina 265 ho lasciato una margherita per non perdere il segno.
Noia, vieni a prendermi. Sono tua!

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TAPIGORA

Poeta, novelliere e matematico greco vissuto più di 2300 anni fa. Sbriciolò la sua essenza dentro un espressione algebrica, sigillandola in una pergamena indirizzata ai posteri. Recentemente iniettato per sbaglio dentro la matrice, il quesito matematico ha innescato una sequela di processi di deframmentazione, riportando alla vita (ovviamente digitale) il geniale matematico.
Ancora in fase di adattamento, egli appare frequentemente in veste di pop-up, sponsorizzando per errore casinò e altri giochi legati ai numeri.
Lentamente sta prendendo familiarità con l’ambiente. La Giostra di Dante lo aiuterà a rimanere legato alla sua primordiale essenza (almeno fino al giorno in cui verrà risucchiato dal Grande Emulatore del Caso).

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MICHELE BOCCACCIO

Autore, fumettista, illustratore, sognatore.

Michele Boccaccio nasce a Feltre, provincia di Belluno, il 31 agosto del 1977. A soli cinque anni si trasferisce a Firenze con la famiglia, un evento che condizionerà la sua infanzia in maniera molto profonda. Con gli anni matura una certa repulsione per la città. Gli mancano gli spazi aperti della sua casa natia, le dolomiti, l’aria pura della montagna, la vita semplice e serena del paese. Probabilmente è proprio questa esperienza che lo porta ad interessarsi di fantasy e fantascienza. La sua grande passione è il fumetto, soprattutto quello europeo e sudamericano degli anni ‘70 e ’80 (Gimenez, Corben, Moebius, Segrelles)… continua…

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NOTORIUS

Notorius é un baco che infetta la rete
È un servo che ha fame ed ha sete
S’infiltra là dove c’è spazio
Compone e reclama il suo dazio
Topastro grigio di fogna
Attento che prendi la rogna
Non ti avvicinare, scappa
La paura non è mai troppa
Parole vergate di getto
Vomitate, espulse dal retto
Cantate con voce gracchiante
La morte è un letto d’amante
Il sonno è solo un appiglio
No, non voglio il giaciglio
Vorrei morire, ma non posso
Finirla di piangermi addosso
Ma io non esisto, perché sono baco
Verme infimo ed ubriaco
Col corpo lascio tracce di bava
Con la penna traccio parole di lava
Con la bocca reclamo il mio vino
Con il cazzo mi scopo un bambino
Sono viscido, ve l’ho già detto
Che altro volete?
Con affetto…
Notorius, Verme di Poeta.

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