di Jonathan Macini
Un demone l’aveva ribattezzata Spyra, e quello era adesso il suo nome. La via oscura parrebbe la più facile, ma sono molti i sacrifici che attendono colui che desidera entrare nella cerchia dei prescelti, e guardare oltre il velo dell’oblio, là dove la morte muore e qualcosa di orribile ed eterno incomincia.
La donna attraversava i corridoi del tempio con una torcia in mano. Portava i capelli sciolti, neri e lunghi fino alla vita, e aveva indosso soltanto una veste leggera, blu scura, che le ricadeva sulle forme prosperose, grossi seni dai turgidi capezzoli e fianchi sensuali. Conosceva tutti gli aspetti di quel rituale. Le prime volte che se n’era servita era stata male, ma il ricordo dell’umiliazione e del dolore era ormai stato riposto in quei cassetti della mente che un mago deve sapere tenere ben chiusi. Continua a leggere